venerdì 11 luglio 2014

Profumi vintage e imprinting :

Accade per i profumi vintage come per la famosa madeleine di Proust  nella Recherche . Un odore (in quel caso fu un sapore), annulla di colpo una distanza spazio-temporale di decenni e ci ripiomba con forza nel nostro passato più o meno remoto, facendocelo immediatamente presente, qui ed ora.
Spesso la sensazione è molto forte, il riconoscimento è istantaneo e si accompagna a un turbinio di altre sensazioni non ben definite che sonnecchiavano nel nostro inconscio.
Un profumo del passato riporta più o meno chiaramente in vita una madre davanti allo specchio o in procinto di uscire,un padre che si avvia al lavoro o il semplice odore che c'era in bagno dopo la toilette di questi. Ricordi antichi e, proprio per questo, potentissimi, primordiali, cui nessun filtro razionale può impedire di colpirci dritti nel profondo con una scossa emotiva. Il "passato significativo".
O magari, meno lontanamente, riportarci alla memoria il profumo della sorella o fratello maggiore che andava a ballare, o quello che indossavano i/le primi/e fidanzatini/e oppure quello dei primi flaconi acquistati autonomamente in gioventù.
Essendo quelle sensazioni legate a fasi iniziali e formative dello sviluppo, sono molto potenti.Sono dei veri e propri "imprinting" , come l'etologo Konrad Lorenz definiva il processo di fissazione della paperetta Martina che appena uscita dal guscio vedeva un essere umano e si "convinceva" che quello era il suo riferimento di specie e lo seguiva come normalmente avrebbe seguito mamma papera. C'è un'impronta che si fissa indelebilmente e condizionerà tutto lo sviluppo e gli attaccamenti successivi.
Così è per gli odori e, quasi certamente, anche per i profumi.
Questo appare molto chiaramente in commenti dove, ad esempio, alla presenza del mandarino o della cannella negli ingredienti qualcuno rievoca le atmosfere natalizie di una volta in cucina, o dove alla presenza di oud dalla testa fruttata o di conifere con cineolo, si parla di medicinali per la tosse assunti sempre nell'infanzia,ecc.
E così si spiegano anche certe valutazioni molto alte su profumi vintage che , per quanto validi, non sembrano davvero eccelsi. Sono valutazioni "emotive", che attingono più al proprio imprinting remoto personale che ad un'analisi oggettiva. Ma, si sa, l'essere umano è fatto anche così, di sentimenti, ed è giusto che abbiano il loro spazio, specialmente sui giudizi estetici che sono sempre associati ad emozioni che per natura astraggono dalla sfera razionale (e sono le cose studiate dagli uffici marketing,è l'"ingegneria emotiva" ...).

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